Bambini e internet: fiducia o controllo?

28 Settembre 2021

Tempo di lettura: 4 min.

Nel contesto sempre più complesso della società digitale, l’equilibrio tra il benessere digitale dei nostri figli e la necessità di garantire la sicurezza online è diventato una sfida quotidiana per i genitori. Mentre le opportunità della rete offrono un vasto mondo di conoscenza e interazione, la fiducia tra genitori e figli gioca un ruolo cruciale nel determinare il grado di controllo necessario. Tuttavia, comprendere che la fiducia va di pari passo con la responsabilità e il guadagno di essa è essenziale per creare un ambiente in cui i giovani possano esplorare in modo sicuro e costruttivo. Chat, smartphone, social network… Quando navigano sul web, è bene fidarsi dei figli, o invece è giusto controllarli per il loro bene?


Non esiste una risposta unica alla domanda. Se la fiducia è fondante nel rapporto tra genitori e figli, ci sono sempre molte occasioni nelle quali i genitori sono obbligati a esercitare il controllo. Inoltre molto dipenderà anche da come questa fiducia viene ripagata, perché se è vero che bisogna saper dare fiducia, è vero anche che questa va saputa guadagnare.

 

Il difficile equilibrio tra obbedienza e autostima

È fondamentale per una navigazione sicura che i piccoli siano obbedienti, a scuola come in casa. Insegnando loro a chiedere, ad ascoltare e a controllare il loro comportamento in ogni situazione, anche “virtuale”.


Per questo è naturale incoraggiare l’obbedienza nei bambini, nella consapevolezza dell’importanza che ha questo valore, specialmente quando si tratta di navigare in internet e di affacciarsi per la prima volta su un mondo così vasto e ignoto.
Tuttavia, allo stesso tempo uno dei valori più importanti da trasmettere ai nostri figli è l’autostima: è importante aiutarli a credere in se stessi, nelle loro capacità, incoraggiandoli a essere più autonomi, perché un bambino troppo protetto continuerà a sentirsi perso e insicuro, non riuscendo a capire come muoversi da solo. 

 

Comprendere l’importanza della fiducia

Molti sono i genitori che ammettono di guardare i cellulari o le mail dei propri figli, ma un giusto grado di controllo e vigilanza non va confuso con un atteggiamento inquisitorio.
Il nostro livello di permissività si dibatte infatti sempre tra il controllo e la fiducia e la difficoltà – durante tutta la crescita dei nostri bambini – sta proprio nel trovare il giusto equilibrio tra tenere alta l’attenzione e lasciarli liberi di sperimentare, facendo molta attenzione a non comportarsi in maniera irrazionale o soggettiva.


Il modello educativo secondo cui un genitore dirige completamente la vita dei figli è ormai decisamente superato, preferendo un approccio basato sul parlare, offrire rinforzi positivi ed evitare di comandare.
È necessario infatti comprendere l’importanza della fiducia, donarla per riceverla, perché la vera autonomia nasce da relazioni sicure, dal giusto equilibrio fra i bisogni di sicurezza e la propria libertà.


Come ha scritto il poeta libanese Khalil Gibran:

I figli sono come frecce scoccate da un arco: più li soffoco, anche con troppe coccole, più se ne andranno, più ci rinfacceranno la libertà negata”.

Meglio che dare ordini è porre dei limiti

Ci sono sempre alternative e approcci diversi per affrontare situazioni diverse e giustamente i genitori di oggi tendono a ricoprire un ruolo più flessibile, più aperto all’ascolto e alla comprensione.
Per esempio, si possono dare ordini, ma si può anche condizionare il permesso a fare qualcosa. E proprio quando diamo il permesso facciamo qualcosa di molto più importante: lasciamo spazio. Per questo conviene lasciare gli ordini da una parte e iniziare a concordare dei margini di azione, ovvero condividere le regole: limiti, luoghi, tempi…

Certo, in vista di pericoli, dovremmo negare il consenso. Sempre, però, spiegandone il motivo. In questo modo, diamo una dimostrazione di fiducia e rispetto che permette a nostro figlio di iniziare ad agire in autonomia. 

 

Comunicare in modo efficace

A volte può sembrare difficile mantenere il controllo sui figli, anche con l’aiuto del parental control, ma molto dipende dal modo che abbiamo per comunicare con loro e in ogni situazione esiste un modo efficace e uno inefficace.
La differenza principale tra questi due tipi di comunicazione consiste fondamentalmente nell’esercizio dell’autorità chiedendo spiegazioni e offrendo soluzioni piuttosto che rinfacciando un errore.


Un esempio molto semplice potrebbe essere evitare di dire “Smettila di giocare ai videogiochi!” ma chiedere “Perché non hai spento il computer? Sai che è ora di mangiare.”
L’idea è che i figli non solo ubbidiscano, ma facciano un esercizio di comprensione. Solo così sarà possibile stabilire un collegamento fra un comportamento adeguato e il benessere del bambino, sia con se stesso che con il mondo che lo circonda.


Trasmettiamo dunque coraggio, gratificando i nostri figli e lodandoli per i loro piccoli grandi successi, perché sbagliare non è un male, ma solo un’opportunità per imparare.

 

Dare l’esempio e navigare insieme

Il metodo scelto per comunicare con i figli è uno dei pilastri fondamentali dell’educazione e lo sviluppo dei bambini. Tuttavia non va mai dimenticato che le parole vanno sempre accompagnate dalle azioni.


È fondamentale, dunque, che l’esempio e l’autorità vadano di pari passo. È inutile cercare di evitare che nostro figlio usi il suo Smartphone a tavola se noi siamo i primi a usarlo, perché i bambini copiano i nostri atteggiamenti perché per loro sono un importante punto di riferimento.


Dire una cosa e poi farne un’altra non porta davvero da nessuna parte: l’esempio è indispensabile. E il miglior modo per sapere come ci si comporta con le nuove tecnologie è usarle in modo corretto insieme ai nostri figli. 

 

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