YouTube: cosa guardano i nostri ragazzi

28 Luglio 2020

Tempo di lettura: 4 min.

Non so come sia successo, ma a un certo punto per i miei figli YouTube è diventato più popolare rispetto ai canali del digitale terrestre che trasmettono cartoni animati ventiquattr’ore al giorno. Il tablet, usato fino a poco prima per giocare con le app, si è aperto sulla piattaforma di video sharing più popolata di contenuti al mondo e così, insieme a loro, mi sono trovata dentro a quello che a prima vista mi sembrava un blob indistinto. Sono sicura che nessuno dei miei figli condividesse il mio disorientamento, semplicemente si lasciavano catturare dal meccanismo di autoplay dei video correlati, in un flusso potenzialmente ininterrotto di immagini in movimento. Così, sia per lavoro sia per seguire i loro percorsi di navigazione, ho iniziato ad addentrarmi anche io nei meandri di YouTube e ho scoperto non solo che nella piattaforma esistono dei “filoni”, ma anche che nell’immaginario dei nostri figli hanno preso saldamente piede gli YouTuber.

I giovani videomaker seguiti e amati da bambini e ragazzi pubblicano quotidianamente contenuti e, quando diventano famosi, “escono dal tubo” per approdare in libreria, nelle sale cinematografiche e su tanti gadget, dalle magliette ai diari. Alla loro età, la nostra generazione amava gli anime giapponesi o i protagonisti dei film di Walt Disney. Allo stesso modo oggi i “creators” di YouTube occupano molto spazio nel tempo e nell’immaginazione dei più giovani, che arrivano a desiderare di incontrarli dal vivo, magari facendo lunghissime code per avere un selfie o un autografo sulla copia del loro ultimo libro.
Qui di seguito una sorta di mappa per orientarsi tra i generi e i format presenti sulla piattaforma.

 

I Gamer e il mondo dei videogiochi

Sono sicuramente i vincitori su YouTube, i più popolari soprattutto tra i maschi. Mentre videogiocano con i titoli popolari o di nicchia riprendono le loro partite, con il proprio volto in sovraimpressione in un angolo dello schermo, e commentano il “gameplay”. Lo fanno talvolta in modo puntuale e professionale, molto più spesso in modo divertente e autoironico. I gamer che emergono sulla piattaforma lo devono infatti al loro carisma personale e, qualche volta, anche a qualche parolaccia. I più famosi come Favij, St3pny e Lyon sono disponibili a raccontarsi anche al di là della loro passione per i videogiochi. Sono amici fra di loro e non ne fanno mistero nei tanti video in cui si incontrano, un po’ come i vlogger, per la gioia delle community di fan. Per i nostri figli è motivo d’orgoglio poter essere menzionati nei commenti dei “gameplay” o, meglio ancora, poter far parte di una partita che registrano su Fortnite.

 

Il gaming non è solo divertimento, ma anche professionismo. Il mondo degli e-Sports è sempre più apprezzato e seguito con competizioni che ricalcano quelle classiche come, ad esempio, MotoGP™ e-Sports Championship o la nuova competizione targata WINDTRE Rising Stars.

 

I vlogger e l’arte di raccontarsi

Cosa fa uno/a vlogger? Tiene un video diario in cui racconta se stesso e la propria vita quotidiana, lasciandone trapelare l’eccezionalità. Gli YouTuber che hanno successo attraverso un vlog piacciono ai nostri ragazzi perché sono accattivanti, riescono a parlare un linguaggio in totale sintonia con il loro e allo stesso tempo li colpiscono per immediatezza, arguzia e totale mancanza di timidezza. Ad emergere sono spesso ragazze, che davanti alla videocamera nelle loro camerette possono tanto mostrare sedute di trucco e recensire nel dettaglio gli ultimi acquisti online, quanto parlare di amicizie, famiglie e amori. In alternativa, si sfidano con altri youtuber nelle famose “challenge”: per un giorno faccio solo quello che mi dite voi, per un giorno mangio solo cose rosse… I più famosi in Italia sono Sofì e Luì, i due ragazzi siciliani che ogni giorno intrattengono un pubblico under 10 con la loro “sitcom” a base di slime, sfide e bizzarre avventure che hanno per antagonista il fantomatico Signor S. A seguire, ci sono le vlogger che, come LaSabri o Rosalba, con il loro videodiario quotidiano raccontano un eterno presente glitterato, fatto di incontri con i fan, cambi di colore dei capelli, esperimenti in cucina e amori spezzati.

 

I canali animati

Verso la fine delle elementari, archiviati i canali video di filastrocche e rime sul genere Coccole Sonore e dei cartoni animati (da Peppa Pig ai Paw Patrol), si apre una fase in cui la curiosità porta alla scoperta di canali di animazione “indipendenti”. Si tratta di narrazioni animate realizzate da YouTuber che sulla piattaforma riversano creatività e capacità tecniche notevoli. Il più conosciuto e amato dai bambini, nonostante la vena nonsense, è Sio, l’autore di Scottecs, con i suoi scarabocchi che popolano un mondo ormai familiare ai nostri figli, anche grazie al magazine che trovano in edicola e in libreria. Poi ci sono anche Fraffrog e RichardHTT, che producono divertenti strisce animate e che danno consigli per iniziare a muovere i primi passi nel mondo del disegno grafico e delle animazioni.

 

Il mondo dei tutorial

Su YouTube si può imparare a fare di tutto, dai biscotti Nutellotti allo slime, dalle magie con le carte da gioco alle unghie finte. Ci sono YouTuber specializzati nel fai da te, in lavoretti a base di colla a caldo e forbici, altri in giochi di prestigio, non solo con le carte ma anche con illusioni ottiche e cubi di Rubik. La spiegazione di “come si fa” qualcosa coinvolge spesso anche i vlogger che, complici un prodotto da sponsorizzare, spesso si mettono alla prova, in cucina per sperimentare una nuova ricetta o allo specchio per una routine di cura della pelle.

 

Gli “unboxing”

Il video di “spacchettamento” è un formato ormai classico della piattaforma. Esistono migliaia di canali che praticamente si basano sulle recensioni di giochi e giocattoli, ma anche gli youtuber più famosi ricorrono a questo format per parlare dei prodotti che utilizzano. In realtà, il più delle volte, si tratta di sponsorizzazioni. I produttori di giocattoli, abbigliamento, tecnologia, cartoleria ecc. inviano un prodotto agli YouTuber più seguiti, che dietro compenso realizzano dei video in cui ne decantano utilità e unicità. Il momento di apertura del pacco e della confezione è spesso parte della narrazione, crea aspettativa e asseconda il desiderio tanto diffuso in questa generazione di bambini di scoprire cosa si trova dentro una busta, un ovetto, un pacco. Trovo che questi siano video all’apparenza innocui, ma in realtà subdoli se non dichiarano chiaramente i loro intenti commerciali.

Questi sono i contenuti più popolari che ho visto in questi anni di navigazioni su YouTube con i miei figli, ma so che nuove piattaforme e contenuti sono dietro l’angolo: Instagram e TikTok incalzano.

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